L'amante perduta di Shakespeare, Felicia Kingsley, Newton Compton Editori, 2025.
- onceuponabookblog1
- 31 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Nick Montecristo ha ventisei anni e ha già vissuto nove vite. Evaso dal carcere in cui era rinchiuso grazie all’aiuto di un generoso e astuto mentore, Nick si reinventa ancora una volta nei panni di ladro di opere d’arte su commissione. La sua cultura, il suo ingegno e l’indiscusso fascino sono preziosi sul campo e lo rendono sin da subito uno dei più desiderati del settore.Il primo committente che richiede i suoi servizi di “consulenza” è un ricco collezionista inglese di libri rari. Nick dovrà recuperare per lui una delle poche e ambite copie del First Folio di Shakespeare, che anni prima gli è stato soffiato con l’inganno da un barone-rivale. Ora che quest’ultimo è deceduto e i suoi beni sono passati al figlio, è il momento giusto per pareggiare i conti. Nick si reca così nella villa del barone sul Lago di Como per portare a termine la sua missione. Ha un piano preciso e accurato, solo che non ha messo in conto l’intromissione di Angelica, un’imprevista contendente all’eredità. Giovane, bellissima e impulsiva, Angelica è determinata a prendersi ciò che è suo e trascinare Nick nella soluzione di un enigma che potrebbe rivelarsi più grande di loro. E il ladro gentiluomo potrebbe trovarsi seriamente distratto dall’avvenente ereditiera...
Signore e signori, siamo qui riuniti oggi per parlare dell’ultima perla pubblicata dalla regina del romance italiano Felicia Kingsley. L’amante perduta di Shakespeare, aka un’altra enciclopedia di informazioni interessanti, teorie mezzo complottistiche e una rivelazione finale così studiata che forse ci credo pure. È plausibile, e sarebbe oggettivamente una figata.
Parliamo dei protagonisti: questa è la prima avventura di Nick Montecristo dopo essere evaso di prigione (Si avete capito bene, è anche il primo libro di Blake Avery, quindi possiamo dire di aver letto Shakespeare’s Enigma!). Il libro presenta una timeline alternata, quindi abbiamo modo di conoscere un Nicholas inerba che cerca di assimilare quante più lezioni possibili dal suo mentore, un prete gesuita che sembra tutto tranne tale, mentre cerca di sopravvivere alla quotidianità della prigione. Abbiamo modo di vivere in prima persona quella che è stata la prima missione in assoluto di Nick Montecristo: il furto del First Folio di Shakespeare, un prima raccolta delle sue opere. Ma le cose ovviamente non vanno lisce, o almeno non lisce come prognosticato.
“Ai santi in paradiso preferisco avere i diavoli all’inferno. I santi ti proteggono nel bene, i diavoli ti salvano il culo quando sei nella merda.”
“Che domanda stupida. Tutte le donne sono ladre: o ti rubano il portafogli o ti rubano il cuore.”
È qui che entra in gioco Angelica, figlia del defunto possessore del First Folio. Angelica è l’esatto opposto di Nick, disordinata e ritardataria (abbiamo capito che il nostro Nick ha un tipo). È anche bellissima, ma non ricca come invece si potrebbe pensare, visto chi era il padre. Il suo unico scopo è di riuscire ad avere quello che le era stato promesso dal padre nel testamento, ma il fratello, Roberto, non è dello stesso avviso: l’unica cosa che gli interessa è smantellare il patrimonio del padre e guadagnarci quanto più possibile. Ma il First Folio è ben nascosto, e riporta degli indizi per altri ipotetici tesori. Così la trama si infittisce e Angelica e Nick continuano ad indagare, anche quando Nick potrebbe tranquillamente andare via con il suo bottino, e la scoperta che fanno è folgorante. Qualcosa per cui il mondo non è ancora pronto, ma che per me è anche abbastanza plausibile da poterci credere.

È l’ennesima dimostrazione che zia Felicia studia davvero tanto sulla trama dei suoi romanzi, e la trama mistery è anche più coinvolgente del romance stesso. Il romance è sempre equilibrato e fatto benissimo, non ci dimentichiamo mica di Nick, ma in questo specifico romanzo non ne era il centro, e neanche il punto di arrivo. Infatti, per quanto attratti l’uno dall’altra, nella storia di Nick e Angelica c’è una nota stonata, una freddezza sentimentale ben percepita tra le righe. E questo è un bene, perché altrimenti non avrebbe avuto senso l’amore tra lui e Silvye. Quest’ultima la ritroviamo anche qui comunque, in un piccolo easter egg che zia Felicia ha recentemente svelato. Molto carino venire a sapere che il loro primissimo incontro è avvenuto sempre in un aereo, in business, posti accanto… e con la suocera!
Vorrei spendere due parole anche per la Suora/prova (Suorprova) di Nick durante il suo pernottamento in convento per prepararsi alla vita da uomo libero. Mary Agnes sei una grandissima stronza. E mi fermo qua, d’altronde lei è quel che è (iykyk).
4 stelle
-Marti.
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